Nella storia avvengono episodi che diventano spartiacque, separando in modo netto il prima dal dopo. Anche nel calcio è così: persone, giocate e idee hanno rivoluzionato lo sport più seguito dal mondo, stravolgendo le dinamiche di un gioco che vive sul campo ma si alimenta e vive in molti mondi.
Disruptive è una produzione Spotify Studios e Gli Ascoltabili
Condotta da: Angelo Astrei
Curata e scritta da: Angelo Astrei e Giuseppe Paternò Raddusa
Editing e sound design di: Angelo Astrei e Francesco Campeotto
Art director: Gianluca Chinnici
Executive producer: Giacomo Zito e Jacopo Penzo
Fedeltà ai colori, carisma silenzioso, talento estremo: Franco Baresi, di professione “libero”, non è soltanto uno dei difensori più potenti di sempre. È l’anima del Milan esportata in tutto il mondo, un giocatore di silenziosa abilità che ha dimostrato, negli anni, coerenza assoluta. E che ha capitanato la sua squadra nei momenti più luminosi della sua storia. Il suo addio, nel 1997, è commovente ma posato, proprio come lui.
CR7, uomo dei record. Da un’isola portoghese alla conquista del mondo, Cristiano Ronaldo impernia la sua carriera da un lato sulla costruzione del suo mito, dall’altro allenando mente e corpo a privazioni e sacrifici. Alla ricerca di un equilibrio che lo ha trasformato in un campione unico, in cui il glamour affianca forza ed energia.
Se c’è un uomo che ha inventato il modo per raccontare il calcio al mondo, quell’uomo è senza dubbio Gianni Brera. Un giornalista dalla mente e dalla penna raffinatissima che, inventando linguaggi e parole, ha riscritto la narrazione sportiva donando vita a tanti dei miti che ancora oggi ricordiamo.
Mia Hamm è una delle calciatrici più famose nella storia di questa disciplina; negli anni l’attaccante americana è riuscita a sconfiggere pregiudizi e tabù, imponendo la sua potenza agli occhi di tutti gli appassionati di pallone. Ai suoi trionfi sul campo è riuscita ad affiancare un impegno sociale importante; senza dimenticare mai la sua missione, quella di aiutare le giovani giocatrici del futuro a non sentirsi mai più discriminate.
Se si pensa al suo essere disruptive vengono alla mente gesti inconsulti e, a volte, violenti. Ma Eric Cantona è stato molto di più perché nella sua carriera, una volta atterrato in Inghilterra, ha saputo conquistare le folle grazie alle sue giocate e al suo carisma tanto da essere eletto giocatore del secolo dai tifosi del suo United.
Jean Marc Bosman, belga, classe 1964, vorrebbe lasciare l’RFC Liegi, in cui milita e in cui è in scadenza di contratto, per spostarsi al Dunkerque, in Francia. La squadra, però, chiede un indennità di trasferimento altissima, tanto da convincere i francesi a desistere. Bosman fa causa alla UEFA, alla federazione nazionale e alla sua squadra. Dopo cinque anni di cause, Bosman rivoluziona il mondo del calcio con una sentenza che porta il suo nome: una sentenza che permette ai giocatori europei di lasciare la propria squadra, a scadenza del contratto, per un altro club, senza che il team di destinazione paghi a quello di partenza l’indennità di trasferimento. È una decisione storica, voluta dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea. Paradossalmente, l’unico a non beneficiarne sarà proprio Jean-Marc Bosman; dopo la decisione della corte il suo astro si spegne definitivamente, e iniziano a farsi vivi gli spettri di alcol e depressione…
Se si pensa al suo essere disruptive vengono alla mente gesti inconsulti e, a volte, violenti. Ma Eric Cantona è stato molto di più perché nella sua carriera, una volta atterrato in Inghilterra, ha saputo conquistare le folle grazie alle sue giocate e al suo carisma tanto da essere eletto giocatore del secolo dai tifosi del suo United.
Cresciuto nei sobborghi di Malmoe, nel ghetto di Rosenberg, Zlatan Ibrahimovic arriva ai vertici del mondo calcistico, giocando nelle migliori squadre, ispirato da un carattere agguerrito, provocatorio e arrogante. Il suo legame con il pallone è autentico, individuale e – per molti – estremamente egoistico. Non ha i virtuosismi di Ronaldo, né i poteri alieni di Messi: Ibra ha l’energia – e tutto il resto.
Da una parte il talento smisurato, dall’altra il destino che ha provato in ogni modo a impedirgli di palesarsi. Nel mezzo c’è lui, il Divin Codino, il calciatore italiano che probabilmente più di ogni altro è diventato un simbolo. Perché Roberto Baggio ha scritto pagine indelebili della storia del nostro calcio entrando nel cuore di ogni tifoso.
Forse avrebbe potuto vincere di più ma ha pagato lo scotto degli infortuni e di un tatticismo insano che il dono, la magia e la fantasia, non le ha mai comprese davvero
Overthinking, intelligenza, scaltrezza, tiki taka (ma non solo questo). Josep “Pep” Guardiola ha saputo arrivare sui tetti del mondo, dai giorni nel Barcellona come giocatore a quelli in cui, da tecnico, ha esaltato per sempre i meriti dei blaugrana. Oggi guida del Manchester City, Guardiola ha dimostrato al mondo intero quanto, per guidare una squadra, il pensiero vada di pari passo con l’impegno fisico. E di quanto, per essere davvero grandi, sia importante anche e soprattutto accettare le sconfitte; come quella del maggio 2021 contro il Chelsea. Guardiola e i ragazzi del City, durante la sfilata in cui vengono insigniti della medaglia al secondo posto, sorprendono: l’allenatore, infatti, bacia la medaglia. Un segno di estrema, infinita sportività.
C’è chi dice sia ossessionato da Maradona, chi invece lo contrappone costantemente a Cristiano Ronaldo. La verità è che nel calcio i paragoni hanno poca ragione di esistere ma soprattutto che Messi è il più forte giocatore che la storia abbia mai avuto. In questo episodio raccontiamo il perché, ripercorrendo la sua storia dal disturbo di crescita diagnosticato a Rosario fino alla recentissima conquista della Coppa America, passando ovviamente per i trofei conquistati e i record infranti.
Grazie alla lungimirante visione di Helenio Herrera ha trasformato il ruolo del terzino da difensivo a offensivo. Ha saputo brillare in Italia e in Europa, portando la sua Inter a livelli gloriosi. Ha vestito solo i suoi colori nell’arco di una carriera luminosa e fedele. È stato, soprattutto, un uomo corretto e un giocatore onesto. Giacinto Facchetti, montagna dal cuore buono, è un’icona che ha saputo interpretare il gioco del pallone con moralità, intelletto e tanto talento.
Dai sobborghi di Glasgow alla vetta d’Europa, la storia di Alex Ferguson è caratterizzata da un costante rapporto con il potere: prima lo combatte poi, probabilmente, capisce che è meglio amministrarlo, al punto da diventarne l’incarnazione più autentica. Soprannominato l’asciugacapelli per le sfuriate che riserva ai suoi calciatori, trascorre praticamente tutta la sua vita sportiva sulla panchina del Manchester United conquistando il titolo di allenatore più vincente della storia e diventando un’icona per la tifoseria dei red devils e del mondo intero.
Uno scandalo legato al calcioscommesse travolge la vita di Paolo Rossi, attaccante di estremo talento e profonda intelligenza, tanto da costargli la convocazione in nazionale agli Europei del 1980. Paolo Rossi, in arte Pablito, due anni dopo, sul finire della sua sospensione, riceve una di quelle convocazioni che cambieranno le sorti della sua vita e quelle della Nazionale: Bearzot, il tecnico degli azzurri, lo vuole in squadra. A ogni costo. Rinuncia ad altri giocatori, si mette contro i giornalisti, e all’inizio pare aver preso una cantonata: il centravanti d’origini toscane è spento, poco in forma, e così l’intera squadra. Il 5 luglio del 1982, però, nella gara contro il Brasile, qualcosa succede. E Rossi dimostra, ancora una volta, d’essere uno dei più grandi, portando a casa una tripletta che fa la storia…
Unico calciatore africano ad aggiudicarsi il pallone d’oro e primo esempio di “giocatore bionico”, George Weah incarna probabilmente meglio di chiunque altro l’essere disruptive nella storia del calcio. La sua vita, i gol e le corse sono solo il risultato del profondo processo di cambiamento e rivoluzione al quale ha dato vita. Perché grazie a King George, alle sue vittorie, la mappa del football oggi ha un continente in più.
Nasce a Bologna, cresce a Viareggio, diventa l’arbitro più forte del mondo. Fenomenologia di Pierluigi Collina, colui che le partite le arbitrava nella mente prima che sul campo, capace di affrontare le critiche e dosare l’eccitazione dei trionfi trattando allo stesso modo una finale di Champions e una gara di serie B.
Autore di frasi e gesti passati alla storia è uno dei personaggi più divisivi e celebrati del calcio contemporaneo. Lui stesso si definisce “lo special One” e, in fin dei conti, come dargli torto. Apparentemente disinteressato alla filosofia e addirittura al bel gioco, Josè Mourinho, è un vincente: un uomo che trionfa coprendo la squadra dai media, annientando psicologicamente i suoi avversari e adattando i calciatori di cui dispone a un’idea di calcio cinica e pragmatica. Un allenatore che, forse più di ogni altro, merita l’appellativo di condottiero.
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