
Se penso a Mark Twain mi viene subito alla mente la staccionata, la zia Polly e le gesta di un giovane irrequieto e vivace, si chiamava Tom Sawyer. Il protagonista dell’opera più celebre di Twain.
Ma c’è un altro Tom, questa volta reale e non frutto di una straordinaria fantasia – seppur dimenticato dalla storia – che ha incrociato il suo cammino. Era altrettanto irrequieto ma è più importante dire quello che non era.
Non era bianco, non era americano, non era libero e soprattutto non era in grado di vedere.
Thomas Wiggins, meglio conosciuto come Blind Tom – era nato cieco in una famiglia di schiavi afroamericani in Georgia il 25 maggio del 1849.
Mark Twain lo definì un angelo, altri invece pensavano fosse la reincarnazione di un diavolo.
Per capire chi fosse veramente dobbiamo però partire dal principio.
La famiglia di Tom, Blind Tom, venne venduta al generale James Neil Bethune quando lui era piccolo. Lui non fu neppure acquistato, venne regalato dal venditore al generale che in realtà, di quella famiglia, aveva comprato solo il papà, la mamma e due dei tredici figli. I più forti e muscolosi, buoni per lavorare nei campi. Ma Tom già da piccolissimo dimostrava sintomi di pazzia. Inoltre era cieca e quindi inadatto a qualsiasi mansione e così il venditore pensò di liberarsene inserendo il suo corpo e la sua libertà all’interno di un’offerta squallidamente commerciale.
Inizia così, chiuso in una scatola di legno e con le caviglie legate, la storia di Blind Tom.
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