
Basta Gomorra: l’Albero delle Storie racconta un’altra Scampia
Davide Cerullo, dalla camorra alla ludoteca l’Albero delle Storie: “Qui i bambini possono essere bambini. Scampia ha bisogno di normalità”.
“Nessuno ha mai pianto davanti una scena senza musica”.
Ha esordito così Goffredo Gibellini, mentre sfoderava il divano violentato da un cane capriccioso e io mi perdevo tra i cavi colorati che si attorcigliavano elegantemente sul banco dello studio tra centinaia di pulsanti, manopole e potenziometri. Nella stanza grande, dall’altra parte del vetro, regnava invece un silenzio assoluto. Due semafori, inspiegabilmente lì, erano fissi sul verde, e decine di tamburi appesi al muro illuminavano delicatamente i microfoni e i leggii.
“Li ho costruiti da solo”, mi ha anticipato Goffredo scoprendomi intento a scrutarli, “ma non sono solo lampade. Servono per illudere, manipolare la realtà; che in fin dei conti è esattamente ciò che facciamo qui.”
Davide Cerullo, dalla camorra alla ludoteca l’Albero delle Storie: “Qui i bambini possono essere bambini. Scampia ha bisogno di normalità”.
Quando la scuola diventa parte della società. Il direttore del Centro Elis: “Entriamo nelle case, da noi si iscrivono le famiglie intere”.
Nelle Centro Italia le strutture turistiche sono in difficoltà, ma pronte alla ripartenza: “Il COVID ci ha uniti. Per la prima volta abbiamo fatto sistema”.
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