
Nicola Donti è l’ospite dell’ottava puntata de #IlLibroDellaVita e ha scelto, come libro della sua vita, Così parlò Zarathustra.
Storico della filosofia, Trainer in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) Umanistica Integrata ed esperto in comunicazione efficace e nella formazione in ambito socio-sanitario. Ha partecipato al corso biennale di specializzazione per “Formatori professionali e Coordinatori di interventi formativi in ambito sanitario” presso la Scuola Superiore Internazionale di Scienze della Formazione di Venezia in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.
Fin dal 2002 svolge, in qualità di docente, numerosi corsi di formazione con diverse Aziende sia pubbliche che private (USL, AFAS, ENAIP, ONAOSI, CE.ST.OR.) sui temi della leadership, gestione del personale, ecc.
Un antico profeta persiano, che aveva visto nella lotta tra il Bene e il Male l’asse attorno a cui ruotano le umane vicende, torna in un mondo moralmente lacerato per porre riparo al suo fatale errore. Zarathustra diventa così profeta della saggezza dionisiaca, che è gioiosa accettazione della vita in ogni suo aspetto, e affronta una difficile esperienza tra gli uomini, deciso a redimerli e soprattutto a liberarli dalla morale cristiana. In un crescendo di prediche dissacratorie e parabole alla rovescia, di eccessi e furori, l’azione tragica giunge al suo culmine nell’ incontro tra il protagonista e gli uomini superiori, patetiche figure di sofferenti che simboleggiano un’umanità inadeguata a comprendere la dottrina di Zarathustra e i suoi dirompenti contenuti, dalla morte di dio, al superuomo, all’eterno ritorno di tutte le cose. E nell’attesa fiduciosa di un’umanità migliore si chiude l’opera in cui Nietzsche ha più profondamente fuso saggezza filosofica e illuminazione poetica.
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